Spesso siamo troppo abituati a comportarci da italiani anche quando ci troviamo all’estero e così potremmo involontariamente cadere in alcune maniere per noi abituali che potrebbero essere considerate, da occhi stranieri, inusuali o addirittura offensive.
Un esempio banale si può ricondurre all’abbigliamento, ad esempio il jeans per noi rientra nell’abbigliamento informale, ma spesso lo si può notare indosso agli invitati di un cocktail formale oppure in alcune divise del personale che svolgono la propria professione in alberghi o ristoranti di un certo rango. Ad un cliente attento gli si potrebbe storcere il naso, ma nella nostra mentalità italiana non farebbe poi così scalpore. In Australia sono considerati componenti da divisa da lavoro, quindi non si dovrebbero mai indossare neanche per una cena informale. In diversi Paesi arabi non è ben visto, data la sua origine d’esportazione americana, anche se sappiamo essere nati a Genova da cui inoltre deriva l’etimologia del termine jeans.
La tavola è cultura e dalle tavole del mondo possiamo comprendere la storia, la filosofia e la religione delle diverse etnie anche attraverso semplici gesti. Basti pensare che il bon ton e dunque l’etichetta più vicina a noi, soprattutto riguardante le buone maniere a tavola, nasce nel ‘700 in Francia e a quell’epoca vi erano scontri, guerre e famosi avvelenamenti. Quindi si decise che per educazione e rispetto le mani dovessero essere messe sul tavolo fino al polso in modo da essere ben visibili, come anche in Italia era, ed è, usanza fare. Gli inglesi invece, che non erano particolari amici dei francesi, per distinguersi ed opporsi alle popolazioni oltre Manica, decisero che le mani dovessero essere tenute composte in grembo durante i pasti.
Spesso nelle nazioni caratterizzate da climi più miti e temperati la cena viene servita più tardi, come nel meridione italiano, anche in Spagna non si mangia prima delle 22, mentre il pranzo è previsto per il primo pomeriggio verso le 15. Il ritardo ammesso è di circa 20 minuti e queste abitudini si rispecchiano anche in gran parte dell’America Latina. I fiori sono sempre graditi sia come dono che sulla tavola, compresi quelli che per noi risulterebbero inusuali come i crisantemi.
Nell’allestimento della tavola, se in Italia i rebbi delle forchette vanno all’insù, in Francia è usanza metterli all’ingiù. Il ringraziamento per essere stati invitati ad una cena privata è costituito quasi sempre da una bottiglia di vino, meglio se champagne o molto ben accette delle ottime praline di cioccolato.
I tedeschi spesso vengono associati ad una certa freddezza che ritroviamo anche nella loro etichetta. Molto importanti sono le gerarchie che devono essere assolutamente rispettate ed il “tu” usato solo in occasioni molto informali. Gli orari dei pasti sono simili a quelli del settentrione italiano, con la differenza che il ritardo non è tollerato, meglio essere in anticipo di qualche minuto. In altre nazioni che si trovano al Sud del mondo, arrivare in orario o in anticipo è invece considerato un atto di maleducazione.
Per la mice en place non ci sono regole ferree in Germania. Spesso potremmo trovare forchetta e coltello messi l’uno accanto all’altra posizionate a destra del piatto.
Per gli inglesi, in alcune famiglie British, l’etichetta è molto importante. Gli italiani non sono spesso ben visti per il gesticolare o muoversi troppo anche a tavola. Quindi è molto importante mantenere un certo comportamento composto soprattutto quando si tratta di un invito formale o quando non si conoscono tutti i commensali. La cena viene servita verso le 19.
A fine pasto solitamente nella voce dessert vengono serviti i formaggi che sono molto apprezzati. Non si portano mai gli stuzzicadenti a tavola, si possono usare solo per infilzare dei cibi, mai per pulirsi i denti, com’è invece abitudine, anche se cattiva, in diverse tavole europee.
Per quanto riguarda il pane, non si lascia abitualmente a tavola, se non imburrato, per accompagnare del pesce affumicato come il salmone.
Se vi dovesse capitare di vedere qualcuno raccogliere un pezzo di pane caduto, baciarlo e portarlo davanti la fronte vi potreste trovare in Polonia o in Ucraina, dove c’è questa usanza volta al rispetto del cibo e al lavoro che si impiega per prepararlo.
Ricordiamoci che il pane a tavola va sempre spezzato con le mani e mai tagliato con il coltello.
In alcune nazioni, come il Portogallo, è scortese chiedere sale o pepe in quanto è considerata una mancanza di rispetto verso chi prepara da mangiare, quindi difficilmente li troverete a tavola.
Nelle nazioni europee più vicine all’Asia Minore e a maggioranza islamica bisogna fare molta attenzione alle buone maniere, si potrebbe cadere in comportamenti veramente poco apprezzati.
Solitamente i saluti fra il sesso maschile sono abbastanza fragorosi e prevedono baci e abbracci, mentre è importante non fissare con lo sguardo, soprattutto le donne, che non si devono mai abbracciare o baciare.
Oltre i tabù della carne di maiale e degli alcolici, vietatissimi anche solo alla vista, non si affrontano mai discorsi sulla sfera femminile, soprattutto sulle mogli. Gli orari per il pranzo sono intorno alle 14, mentre la cena fra le 21 e le 22. È importante essere puntuali.
È importante fare molta attenzione all’utilizzo della mano sinistra. Spesso per diverse culture e religioni viene associata al diavolo e destinata solo per la pulizia del corpo. È per questo che fino a non molto tempo fa chi nasceva mancino veniva costretto a diventare destro, ancora oggi esistono queste pratiche in molti Paesi. Tutti i cibi dunque andranno serviti con la mano destra, stessa cosa per il passaggio della posateria.
Quando si affronta un viaggio di lavoro o si vuole avviare una nuova attività lavorativa all’estero bisogna studiare e approfondire la popolazione e la cultura che si andranno ad affrontare, in modo da partire con il piede giusto. L’attenzione ed il rispetto verso l’altro sono sempre delle componenti essenziali per risultare delle persone stimabili agli occhi altrui.