Un piatto ispirato al sole della primavera.
Ormai la primavera inizia a portare i suoi profumi con colori e luci diverse.
Un vero e proprio risveglio.
Questo piatto si ispira al sole ed ha come protagonista un prodotto di eccellenza marchigiano che amo
particolarmente con una storia e tradizione antichissima: la Casciotta di Urbino, DOP da 25 anni della provincia di Pesaro e Urbino.
E se ve lo state chiedendo, quella strana “S” in Casciotta deriva dalla variante dialettale della parola “Cascio”.
Consciamola meglio qui:
ingredienti
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500 g. di patate
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180 g. di farina “00”
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qualche stimma di zafferano o una bustina di zafferano
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2 tuorli
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15 ml di acqua
Per la salsa:
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un mazzetto di agretti
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200 g. di Casciotta di Urbino DOP
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2 tuorli
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150 g. di panna fresca
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1 spicchio d’aglio
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un pizzico di sale
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Olio evo q.b.
Istruzioni
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Mettete a reidratare lo zafferano all’interno di una tazzina con i 15 ml di acqua.
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Bollite o cuocete a vapore le patate intere con la buccia, lasciate freddare, sbucciatele e passatele allo schiaccia patate.
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Formate una fontana con le patate, la farina e al centro aggiungete i tuorli e l’acqua allo zafferano.
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Impastate il tutto e ricavate degli gnocchetti che potete passare sui rebbi di una forchetta per dargli il tipico aspetto rigato.
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Fate un fondo di olio evo e soffriggeteci uno spicchio di aglio in camicia.
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Aggiungete gli agretti togliendo l’aglio; fate soffriggere sfumando con un po’ di vino bianco e aggiungendo qualche cucchiaio di acqua. Cuocete con coperchio.
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Sciogliete nella panna la Casciotta tagliata a dadini piccoli ed una volta completamente sciolta omogeneizzate il tutto sbattendo all’interno i tuorli aiutandosi con una frusta.
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Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua bollente, salata e saltateli in padella con la fonduta e gli agretti leggermente sminuzzati.
Consigli
Potete colorare gli gnocchi anche con la rapa rossa, vedrete che colore!
Fate cuocere a fuoco dolce la panna insieme al formaggio tagliato finemente per evitare che si stracci, se lo dovesse fare, recuperate frullando il tutto con un minipimer e poi passandolo ad un colino.